Non basta il titolo sportivo consegnato al Comune. Nessun imprenditore si è fatto avanti, tifosi pronti a entrare ma solo con una piccola quota. La palla passa (ancora) alla politica.
Il rischio concreto: la Gioiese potrebbe non iscriversi al prossimo campionato di Eccellenza
Lo spettro della mancata iscrizione si fa sempre più reale per la Gioiese, storica squadra calabrese che milita nel campionato di Eccellenza. A poche settimane dal termine ultimo per regolarizzare la propria posizione e confermare la partecipazione alla stagione sportiva 2025/2026, la società si trova in un pantano finanziario e gestionale che rischia di trascinarla fuori dal panorama calcistico regionale.
La situazione è tutt’altro che risolta, nonostante il recente gesto dell’ex presidente Martino, che ha formalmente consegnato il titolo sportivo al Comune di Gioia Tauro. Una mossa simbolica, che però non basta a cancellare i problemi strutturali: sulle spalle del club pendono ancora numerose vertenze da saldare, oltre a debiti accumulati nel tempo. L’impressione diffusa è che, senza un intervento concreto e immediato, la squadra rischi seriamente di sparire.
Il nodo economico: tra vertenze e mancanza di fondi
L’aspetto più critico rimane quello economico-finanziario. Secondo fonti interne, le vertenze aperte da ex calciatori, collaboratori e fornitori rappresentano un ostacolo gravoso per qualunque progetto di rilancio. Queste situazioni pregresse, unite a debiti pregressi mai completamente sanati, mettono in dubbio la sostenibilità di qualunque operazione di salvataggio.
Anche se l’attivismo del Sindaco Scarcella e del Vicesindaco Parrello è stato costante, al momento nessun imprenditore ha risposto concretamente all’appello lanciato dall’amministrazione comunale. Nonostante incontri, colloqui e appelli pubblici, il silenzio della classe imprenditoriale locale pesa come un macigno.
I tifosi: cuore e passione, ma le risorse sono limitate
In un contesto segnato da incertezze e assenza di capitali, gli unici a muoversi concretamente sono stati i tifosi. Alcuni gruppi organizzati hanno espresso la volontà di entrare in società, proponendo una partecipazione simbolica con piccole quote. Un segnale importante di amore verso la maglia e la città, ma che – da solo – non può bastare per tenere in piedi un club con spese strutturali, obblighi federali e stipendi da onorare.
Questo slancio, per quanto apprezzabile, non è sufficiente a garantire né la stabilità né la competitività di una squadra che – in teoria – dovrebbe prepararsi a un campionato impegnativo come quello di Eccellenza.
Scenari futuri: tra rifondazione e ipotesi azzeramento
Al momento si profilano tre possibili scenari:
- Iscrizione dell’attuale titolo con nuova dirigenza
Possibile solo in presenza di imprenditori disposti a rilevare la società, sanare debiti e presentare un piano di rilancio. - Rinuncia al campionato e ripartenza dai dilettanti
Scenario doloroso ma percorribile, con una società rifondata dal basso, magari con una nuova matricola, a partire dalla Terza Categoria. - Azzeramento totale e assenza della Gioiese dal calcio
L’opzione più temuta, che porterebbe alla scomparsa del club almeno per un’intera stagione sportiva.
Una comunità che merita di più
La Gioiese rappresenta un pezzo di identità sportiva e culturale per Gioia Tauro. I colori viola hanno attraversato generazioni, vissuto promozioni, retrocessioni, battaglie sportive e momenti gloriosi. Il calcio a Gioia non è solo sport: è socialità, appartenenza, riscatto.
La sensazione diffusa tra i tifosi è quella dell’abbandono. Il vuoto lasciato dall’assenza di investitori e dall’inerzia di parte delle forze economiche locali brucia più delle sconfitte in campo.
Appello finale: il tempo stringe
I giorni scorrono e il tempo utile per l’iscrizione sta per scadere. Se non si agirà entro fine giugno, la Gioiese potrebbe davvero uscire dal radar del calcio regionale, almeno per un anno. È il momento delle scelte: serve un gesto di responsabilità da parte della classe dirigente, politica ed economica, per salvare non solo una squadra, ma un’intera comunità sportiva.
Chi ama il calcio sa che ogni maglia ha una storia. La storia della Gioiese merita un altro finale.
