Il Giudice Sportivo ha inflitto una pesantissima sanzione alla Reggina 1914, a seguito dei comportamenti tenuti dai propri tifosi durante la partita contro la Vibonese. La società amaranto dovrà pagare un’ammenda di 3000 euro e disputare una gara a porte chiuse, misura che colpirà non solo la squadra ma anche l’intera tifoseria.
Fumogeni, lanci e invasione: tutti i motivi della decisione
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, i tifosi amaranto avrebbero introdotto e acceso ben 22 fumogeni, causando un ritardo dell’inizio della gara a causa della scarsa visibilità. A ciò si aggiungono episodi ancora più gravi: al termine del primo tempo, alcuni sostenitori sono entrati nella zona spogliatoi, rendendo necessario l’intervento del Commissario di campo e dei dirigenti. Ancora più preoccupante, il lancio di tre bottigliette piene d’acqua sul terreno di gioco, che avrebbero colpito alcuni tesserati della squadra ospite.
Infine, a fine partita, è stato forzato il cancello centrale della tribuna e alcuni sostenitori sono entrati indebitamente sul campo.
Recidiva aggravante: “Condotta idonea a causare danni fisici”
Nel dispositivo si sottolinea come la sanzione sia stata comminata anche per recidiva specifica reiterata, facendo riferimento a precedenti episodi già sanzionati nei Comunicati Ufficiali 78, 111 e 133. Il Giudice ha inoltre considerato la pericolosità dei comportamenti, soprattutto in relazione ai lanci di oggetti potenzialmente dannosi per l’incolumità di giocatori e ufficiali di gara.
Una pagina nera per la tifoseria amaranto
Il provvedimento si traduce in un grave danno d’immagine per la Reggina, già impegnata in una delicata fase di rilancio. Oltre alla multa, la squadra dovrà affrontare una gara in uno stadio deserto, con ripercussioni evidenti anche sul piano sportivo e morale. Un monito, questo, che impone una riflessione seria su comportamenti che rischiano di vanificare l’impegno di società e calciatori.
