di Agostino Perri
FC Lamezia Terme, prima le dimissioni del patron Felice Saladini, poi quelle del vice presidente Angelo Ferraro ed infine quelle del direttore sportivo Fabrizio Maglia. I segnali di ciò che stava per accadere c’erano stati e non si sono fermati soltanto ai saluti dei maggiori responsabili del club. Diversi importanti giocatori, infatti, erano terminati in tribuna, mister Salvatore Marra risultava assente da diversi giorni e la macchina organizzatrice aveva cominciato a difettare. Giovedì scorso l’annuncio ufficiale: il Lamezia Terme, nato nel 2021, rinuncia al campionato in corso di Serie D, quarto livello nazionale.
Non c’entrano torti arbitrali o debiti, bensì il mancato raggiungimento del traguardo principale fissato dal sodalizio: l’unione territoriale. “Il progetto FC Lamezia Terme – riporta la nota stampa diffusa dal club – è nato con l’obiettivo di creare un’unica identità calcistica per il territorio per aspirare ai campionati dei professionisti. Preso atto che alla terza stagione sportiva gli obiettivi non sono stati raggiunti, la società ha deciso di rinunciare al campionato in corso. Il più grande ringraziamento va ai Lametini che con coraggio, passione e determinazione hanno creduto in questo progetto sportivo. Rimaniamo convinti che lo sport rappresenta un volano di sviluppo per la città”.
Finisce dopo due anni, dunque, il piano gialloblù che mirava ad evitare la dispersione di risorse economiche per puntare ai campionati professionistici.
Tentativo fallito come in diversi avevano ipotizzato fin dalla sua nascita. Il club, in effetti, è sorto da una fusione a freddo tra la Vigor Lamezia ed il Sambiase mai effettivamente digerita da una frangia consistente di tifosi, ultrà, appassionati e addetti ai lavori. Le reazioni sono state immediate. Alcuni dirigenti sportivi hanno rifondato la società biancoverde e quella giallorossa, iscrivendole al campionato di calcio di Prima Categoria. In città non sono mancati gli episodi di vandalismo con scritte offensive nei confronti del presidente del neonato sodalizio, l’imprenditore Felice Saladini, che nel settembre del 2021 è stato anche aggredito. I social network sono stati pieni di sarcasmo verso il club gialloblù.
Il seguito di spettatori, però, il FC Lamezia Terme l’ha avuto. Basti pensare ai circa 1500 che hanno affollato il “D’Ippolito” in occasione dell’incontro di cartello Lamezia Terme-Cavese, di due stagioni fa, o ai 1300 della semifinale di coppa Italia serie D, Lamezia Terme-Pineto. In media lo stadio ha accolto circa 700 persone.
Ora è tutto finito tra il silenzio delle Istituzioni. Dal Comune lametino nessuna nota quando, in genere, sono proprio le amministrazioni ad indire tavoli di discussione al fine di rintracciare una possibile soluzione. Al Palazzo Municipale, invece, vige il silenzio. Argomento chiuso.
Un capitolo che, al contrario, potrebbe aprirsi riguarda i tesserati della società gialloblù che potrebbero finire nelle file della Vigor Lamezia, sia dirigenti che calciatori. L’ipotesi, però, è stata bocciata dagli ultrà e dallo stesso sodalizio biancoverde. Pagine ancora da scrivere. L’unica cosa certa è che la città perde un titolo di serie D che vorrebbero molte altre realtà.
https://www.pianetadilettanti.com/comunicato-ufficiale-lnd-rinuncia-fclamzia/