In casa Reggina 1914 si respira un’aria sospesa, fatta di attese, dubbi e un silenzio istituzionale che sta alimentando il crescente malumore di una tifoseria da sempre calorosa, ma oggi visibilmente allarmata. Il club amaranto, reduce da una stagione che aveva riacceso speranze e orgoglio, si ritrova ora in una fase di profondo stallo gestionale e operativo. E in estate, si sa, ogni vuoto di programmazione finisce per riflettersi sul mercato, sul campo e soprattutto sul morale di chi, ogni settimana, colora lo stadio con passione e dedizione.
Il primo segnale di allerta è arrivato con la notizia dell’uscita di scena di Bruno Barraco, figura chiave nello staff tecnico. Un addio non annunciato e che ha lasciato più di un interrogativo tra gli addetti ai lavori. A seguire, si parla con sempre maggior insistenza di un possibile allontanamento del direttore sportivo Giuseppe Bonanno, da tempo al centro di indiscrezioni che ne ipotizzano un addio imminente. In assenza di una smentita ufficiale da parte della società, il silenzio sembra fare da conferma.
E non è finita. I casi Cham e Ndyoè aggiungono ulteriore preoccupazione. Entrambi i giocatori sembrano trovarsi al centro di situazioni contrattuali poco chiare. La gestione di queste situazioni, finora, è apparsa opaca, e ciò contribuisce ad accrescere il senso di incertezza su quella che dovrebbe essere la struttura tecnica della prossima stagione.
Dopo settimane di attesa, la sensazione diffusa è che il mercato della Reggina sia completamente bloccato. Nessun annuncio, nessun colpo in entrata, nessun piano ufficiale per la costruzione della nuova rosa. La domanda che si pongono molti tifosi e osservatori è legittima: si tratta soltanto di una strategia attendista o c’è una reale difficoltà economica che limita le manovre del club?
Non si può ignorare che, nel calcio moderno, la sostenibilità economica rappresenti una priorità assoluta. Tuttavia, nel caso della Reggina, il problema sembrerebbe più ampio: non si tratta tanto di budget ridotto — che può essere gestito con competenza e visione — quanto della mancanza di una regia chiara e di figure operative capaci di guidare il club in questa delicata fase di transizione.
È proprio questo vuoto dirigenziale a creare un clima da “terra di nessuno”, nel quale è difficile anche solo ipotizzare una campagna abbonamenti efficace o un piano di comunicazione con la piazza. La tifoseria amaranto, storicamente tra le più attaccate alla propria squadra, oggi si interroga: che fine ha fatto il progetto di rilancio? Dove sono finite le promesse di stabilità e crescita sostenibile?
Nei gruppi social e nelle curve della città, i messaggi sono chiari: la pazienza non è infinita. Serve trasparenza, serve progettualità, e soprattutto serve rispetto per una comunità che ha dimostrato di saper sostenere la Reggina anche nei momenti più difficili.
Senza un intervento deciso da parte della proprietà, le prospettive per la stagione 2025/26 rischiano di complicarsi ancor prima del fischio d’inizio. Le priorità, a oggi, sono almeno tre:
- Chiarezza istituzionale: definire il quadro dirigenziale, chiarendo il ruolo di Bonanno e sostituendo figure chiave come Barraco.
- Pianificazione tecnica,: definire la rosa e intervenire sul mercato in modo mirato.
- Comunicazione con la piazza: ristabilire un dialogo con i tifosi, che ad oggi si sentono abbandonati e disorientati.
In un calcio che corre veloce, restare fermi equivale a perdere terreno. La Reggina ha ancora il tempo per rimettersi in carreggiata, ma serve una svolta rapida e visibile. I tifosi aspettano risposte, non slogan. E il tempo degli annunci è finito: ora servono i fatti.
Lo stallo attuale della Reggina 1914 rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Una piazza storica come Reggio Calabria merita programmazione, competenza e soprattutto rispetto. Solo attraverso una gestione chiara, trasparente e con una direzione tecnica autorevole, il club potrà tornare a competere con ambizione e dignità.. In attesa di avere chiarezza e certezza per il futuro pare che Seby Fortugno non gli sia sarà confermato il contratto in scadenza nel ruolo che ha ricoperto nella qualità di responsabile del settore giovanile. Il posto lasciato libero dovrebbe essere occupato da Salvatore Laiacona già responsabile del settore di tantissimi anni fa.
