Il ritorno in campo del San Luca, dopo lo strano “complotto” messo in atto in occasione della trasferta di Rossano, conferma se c’era ancora bisogno che la società giallorossa, sempre più vicina a una seconda retrocessione, non è ancoran del tutto finita e le percentuali di salvare almeno il titolo e non scomparire definitivamente, non sono più una chimera.Può sembrare una battuta fuori luogo, ma il nuovo San Luca è forse nato domenica a Roccella dove la squadra ha ospitato l’Ardore perché il Corrado Alvaro continua a rimanere chiuso e di questo passo nessuno è più in grado di dire quando e come l’impianto di contrada Santa Venere, che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi nel mese di aprile del 2017 definì un piccolo gioello dove può giocare la serie A, tornerà a disposizione dei calciatori del San luca e, soprattutto, di quei tifosi che per tutti una serie di ragione in questi ultimi tempi sono stati costretti ad abbandonare la squadra del cuore al proprio strano e amaro destino.
E il nuovo San Luca, forte di un passato che nessuna operazione giudiziaria può cancellare, è tutto nella determinazione dei pochi soci rimasti in carica all’indomani del famoso procedimento legale che ha interessato il sindaco e alcuni dirigenti della squadra. Quattro gatti come li hanno definiti, più che consapevoli che bisogna fare di tutto per portare a termine una stagione che altrimenti getterebbe fango sulla storia sportiva della società giallorossa e di pari passo falserebbe un campionato che invece merita ed è giusto che finisca nella più assoluta regolarità.
Ovviamente oltre aiquattro gatti bisogna dare il giusto merito a chi si è caricato sulle spalle la squadra con tutti i problemi annessi, l’allenatore Maurizio Lanzaro, il quale pur davanti ad offerte che gli avrebbero permesso di guidare squadre di serie superiore ha accettato di continuare a guidare il San Luca, perché come ha spiegato più volte gli impegni e la parola vengono prima di qualsiasi altra offerta.
Per quanto sostanziosa e prestigiosa possa essere. Un messaggio questo di Lanzaro che fa onore all’uomo e al professionista che fa a pugni con il “sistema” che sta regolando e condizionando il mondo del calcio, soprattutto a livello dilettantistico, là dove pseudo procuratori condizionano e determinano a loro piacimento il destino delle società e di quei pochi fessi che ancora hanno la voglia d’ investire nel calcio dilettantistico.
Dico tutto questo perché il“complotto” perpetrato contro il San Luca, se è vero che non è stato voluto dai Procuratori, poteva però dagli stessi essere bloccato, intervenendo su quei calciatori che dalla sera alla mattina avevano deciso di non scendere in campo e andare via. In parole più povere, soltanto i Procuratori potevano convincerli a pensarci due volte prima di prendere una strana e così assurda decisione, contro una società che pur davanti a problemi quasi insormontabili: chiusura dello stadio, fuga degli sponsor, indagine giudiziaria, stava facendo di tutto per garantire ai propri tesserati i rimborsi pattuiti e il minimo indispensabile.
Perchè non lo hanno fatto?

di Antonio Strangio Giornalista