Quando la corda si rompe, risulta difficile ripristinarla e, anche se ci si riesce, rimane sempre una corda rotta.
Con questa riflessione abbiamo voluto sintetizzare la grande confusione che, in questo momento, regna in casa Reggio Ravagnese. Giuseppe Misiti, già alla vigilia di Natale, risultava essere indigesto a una piccola parte della Società (quest’anno più numerosa che mai e, forse anche per questo, più confusionaria). L’esonero di allora era stato fatto passare come dimissioni (con tanto di comunicato), per poi essere revocato in tutta fretta il giorno successivo. La situazione si sarebbe potuta gestire diversamente se non ci fosse stata troppa fretta e se ci fosse stata una comunicazione più efficace.
Da allora in poi, le cose non sono cambiate, anzi, sono peggiorate, con prestazioni della squadra al di sotto delle proprie possibilità, al punto da far storcere il naso persino a chi, solo un mese prima, la pensava diversamente. I pareggi interni con il Praia e con il Castrovillari (con buone possibilità di vincere il ricorso inoltrato dalla società reggina), intervallati dalle vittorie esterne contro Cittanova e S. Luca, ma soprattutto la prestazione negativa di Rossano, hanno accelerato la decisione della dirigenza, che evidentemente aveva intravisto un progressivo sgretolamento del rapporto tra squadra e tecnico (nessuno escluso).
Sia chiaro: in questi casi, a pagare più di tutti è sempre il direttore d’orchestra, ma non si può dire che i musicisti, nell’ultimo periodo, abbiano suonato bene. Anzi. Sono stati tanti i gol sbagliati e numerosi gli errori individuali, come dimostra la prima rete subita a Rossano (e non solo quella).
La Reggio Ravagnese, che spera di vincere il ricorso con il Castrovillari, potrebbe portarsi a quattro punti dalla vetta e, con lo scontro diretto da giocare in casa, potrebbe riaprire un campionato fin qui abbastanza equilibrato.
Sull’aspetto societario preferiamo non addentrarci, per evitare di entrare in confusione anche noi.
Adesso torniamo al dopo Misiti. Al momento circolano tre nomi, e dal cilindro dovrebbe uscire quello del successore dell’ormai ex allenatore. In lizza ci sono Iannì, Orlandi e Franceschini. Alla fine, crediamo che la spunterà con largo vantaggio Iannì, che nel mese di dicembre era stato a un passo dal ritorno alla Reggio Ravagnese. Il suo ritorno, in quel periodo, era stato bloccato da una parte numerosa della dirigenza, che a questo punto potrebbe però dare il via libera.
